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TuttoFood Milano 2019, tra tradizione e bontà

Milano si accende sotto i riflettori del buon cibo e in questi giorni si trasforma nel cuore pulsante del settore enogastronomico internazionale grazie a TuttoFood 2019.

Anche quest’anno Ciao è tra i protagonisti che affolleranno il polo della Fiera di Milano per presentare i suoi prodotti e le sue delizie in questa vetrina d’eccellenze mondiali, e lo fa con una prelibatezza che sta già conquistando tutti: E purpett’ comm e’ na’ vot di Simone Fortunato.

Carne macinata di bovino, pane raffermo, uova, formaggio, pinoli, uvetta sultanina, aglio, sale pepe e prezzemolo: tutti gli ingredienti della vera tradizione partenopea. Ma il vero segreto della loro bontà è la doppia cottura che termina nell’avvolgente salsa di pomodoro Ciao. Come resistere?

TuttoFood non è solo buon cibo, ma anche workshop, seminari, convegni e meeting accomp che completano e declinano il food Made in Italy in tutte le sue sfumature.

Per tutti gli appassionati, i polpetta addicted e gli esperti di settore, vi aspettiamo ancora oggi al Padiglione 7 – Stand H10.

raccolta con civitiello e fortunato
Diario della raccolta 2017: una giornata con Davide Civitiello e Simone Fortunato 845 445 cmdo

Diario della raccolta 2017: una giornata con Davide Civitiello e Simone Fortunato

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Tanto lavoro, ma anche tante soddisfazioni: l’estate per Ciao è tempo di raccolta e continui test per mettere alla prova la qualità dei nostri prodotti. Quest’anno abbiamo portato con noi un pool di assaggiatori d’eccezione, i pizzaioli campioni del mondo Simone Fortunato e Davide Civitiello che hanno toccato con mano la qualità dei nostri pomodori, a partire proprio dal primo step: i nostri campi!  Ecco il racconto di una giornata particolare.

Un ‘estate bollente e allo stesso tempo eccezionale per le nostre coltivazioni, un caldo record che ha costretto a un lavoro in tempi ancor più ristretti, per mantenere intatto il prodotto come appena raccolto, ma allo stesso tempo ha anche portato colori e sapori intensi alle nostre coltivazioni.

Noi abbiamo fatto toccare con mano la materia prima della nostra produzione 2017-2018 a due tester eccellenti, Simone Fortunato, 3 volte campione del mondo di Pizza Veloce e Davide Civitiello, campione di pizza Stg: entrambi vincitori (anche se in edizioni diverse)del Trofeo Caputo al Napoli Pizza Village .

«La pizza è un piatto fortemente legato alla terra- ci racconta Davide Civitiello- perché per produrre eccellenza non basta aver approfondito la tecnica dell’impasto, ma bisogna selezionare attentamente le materie prime e conoscere i propri ingredienti fin nel dettaglio. La pizza è un piatto pieno di storia, ma anche di storie: quelle dei nostri produttori campani!»

Per Davide Civitiello e Simone Fortunato un tour tra i colori più vivaci della Campania: il rosso dei nostri campi di San Marzano D.O.P, ma anche il verde brillante delle nostre coltivazioni di basilico che aggiungiamo foglia a foglia, alle latte di pelati per il mercato americano.

«Non avevo mai visto come si coltiva il basilico- spiega Simone Fortunato della Pizzeria Diaz- scoprire da vicino come nascono gli ingredienti che seleziono ogni giorno per le mie pizze è stato stimolante, ma anche molto istruttivo. Per un pizzaiolo che vuole fare la differenza, è molto importante selezionare con cura i prodotti del suo menu e saperli maneggiare conoscendone tutte le caratteristiche»

A chiudere la giornata un tour tra i vari step della produzione di pelati, che ha spiegato ai nostri pizzaioli come in poche ore i pomodori passino dal campo alla latta, proprio per non perdere nulla del loro profumo e sapore.

«Passeggiare tra le latte che si riempivano di pelati- conclude Davide Civitiello- è stato un po’ come tornare indietro ai tempi di mia nonna, quando l’estate aveva il profumo della terra e dei pomodori messi a bollire!»

Il ricordo che si è portato casa, Simone Fortunato, invece è quello dell’odore del basilico forse perché lo lega ad una grande avventura che sta per iniziare. Il 22 settembre Sorrento sarà la culla di un nuova catena di pizzerie: Basilico Italia, che lo vedrà pizzaiolo executive manager, in collaborazione con l’esperienza organizzativa di Maurizio Mastellone.
La penisola, sarà il primo step, ma l’obiettivo è portare in tutto lo stivale, l’eccellenza dei grandi prodotti campani.
Cosa c’entra Ciao? Ve lo racconteremo molto presto!

Simone Fortunato lo sprint della pizza napoletana
I segreti del pizzaiolo più veloce del mondo per una pizza sprint ed estiva! 845 445 cmdo

I segreti del pizzaiolo più veloce del mondo per una pizza sprint ed estiva!

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La velocità è caratteristica importante per un pizzaiolo? Ne abbiamo parlato con Simone Fortunato della Pizzeria Diaz, 3 volte campione del mondo di Pizza Veloce al Trofeo Caputo, da cui ci siamo fatti raccontare anche i suoi segreti per una pizza “sciué sciué” alla napoletana (un termine che si usa in dialetto per indicare qualcosa di svelto e pratico) ovvero una pizza sprint e adatta all’estate.

Impastare e lavorare più dischi di pasta simmetrici tra loro in pochissimi secondi, non è cosa da tutti, ma è quello che richiede una delle gare più adrenaliniche del Trofeo Caputo: quella della categoria Pizza Veloce.

Simone Fortunato durante l’edizione 2017 del Campionato Mondiale del Pizzaiuolo che si è appena chiusa, ci ha impiegato 39,16 secondi aggiudicandosi, per la 3a volta, il titolo di pizzaiolo più veloce del mondo.

Ecco qualche segreto venuto fuori da una chiacchierata con il nostro pluricampione.

Cosa significa per un pizzaiolo essere il più veloce del mondo?

La velocità è un pregio del nostro lavoro perché ci si allena sul campo, stando ogni giorno in pizzeria e rispondendo alle richieste dei clienti. Proprio per questo il trofeo di Pizza Veloce è un premio che sta pian piano guadagnando sempre più attenzione nel settore, non solo tra gli esperti di pizza acrobatica.

In cosa è diversa una gara di Pizza Veloce dal lavoro di tutti i giorni in pizzeria?

L’impasto è sempre lo stesso, non servono variazioni per modificarne l’elasticità come per il free style, perché si vince proprio lavorando come nel proprio locale, con la stessa adrenalina e la stessa voglia di far bene. Quello che cambia è l’uso del cronometro, che rimane comunque un indicatore di trasparenza: un dato non un’opinione, per testimoniare il migliore. E poi certo in pizzeria cambia anche la definizione del lavoro: fare pizzaiolo non è solo saper lavorare l’impasto, ma anche saper condire una pizza realizzando un prodotto di qualità!
Da esperto di velocità, cosa suggerisci per una pizza “scié sciuè”, cioè svelta e adatta all’estate?

Per un prodotto veloce e pratico, facile da mangiare anche col caldo utilizzerei pochi semplici ingredienti, magari di stagione come la rucola, gli straccetti di bufala e, naturalmente il pomodoro: un alleato prezioso soprattutto se scelto puntando alla qualità!