• 15 Dicembre 2017

Ciao e #pizzaunesco: in piazza a sostegno dell’Arte dei Pizzaiuoli Napoletani

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Ciao e #pizzaunesco: in piazza a sostegno dell’Arte dei Pizzaiuoli Napoletani

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L’arte dei Pizzaiuoli Napoletani è ormai un Patrimonio dell’Umanità, orgoglio dei napoletani e dell’Italia intera. Ma la battaglia non finisce con il riconoscimento. Questo è il monito lanciato dalla festa che si è tenuta a Napoli in Piazza del Gesù. Scopriamo insieme perché.

Il 14 dicembre è una data che Napoli e il mondo della pizza ricorderanno a lungo: la presentazione alla città dell’arte dei pizzaiuoli napoletani come patrimonio dell’Unesco.

Per celebrarlo ci voleva una grande festa all’insegna della convivialità, caratteristica fondamentale della pizza e dei pizzaiuoli.  Piazza del Gesù, nel cuore del centro storico partenopeo, non poteva che esserne la cornice.

Tanti gli ospiti in piazza.

In prima linea i pizzaiuoli dell’APN, che hanno distribuito ben 5000 pizze a turisti, napoletani e appassionati.

E poi naturalmente Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione Univerde che dal Napoli Pizza Village del 2010 lanciò la prima campagna di raccolta firme per chiedere all’Unesco il riconoscimento.

«Il titolo di Patrimonio Immateriale dell’Umanità – racconta Pecoraro Scanio sul palco in Piazza Del Gesù – è stato dato all’arte dei pizzaiuoli napoletani, non alla pizza e questo non è un caso! Uno dei motivi per cui la battaglia è durata tanto è proprio questa distinzione. La pizza napoletana è unica e non ha niente in comune con quella industriale!»

A rincarare la dose anche Jimmy Ghione inviato di Striscia la Notizia e giornalista famoso per la sua battaglia contro i “tarocchi”, i falsi Made in Italy, spacciati per tali, anche in ambito gastronomico.

«La pizza napoletana –  dice Ghione ai microfoni della festa organizzata dal movimento #pizzaunesco- è codificata da regole ben precise e fatta con ingredienti specifici. Tutti rigorosamente Made in Italy»

E ora?

La battaglia continua perché, come confermerà durante la festa in piazza Luigi Petrillo consigliere del Ministero delle Politiche Agricole, il riconoscimento della pizza a Patrimonio Immateriale dell’Umanità si può perdere.

«La commissione Unesco – spiega Petrillo– si riunisce ogni 2 anni per decidere in merito alla sorte dei titoli assegnati. Una produzione non conforme agli standard richiesti dal disciplinare, associata al titolo, o la scelta di ingredienti impropri, potrebbe far decadere l’onorificenza!»

Ecco perché noi di Ciao ci sentiamo orgogliosi dei nostri prodotti in linea con il disciplinare della pizza napoletana. Consentire ai nostri artigiani di esprimersi al meglio attraverso l’eccellenza dei nostri ingredienti è una responsabilità che portiamo avanti con tanta passione!

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